Si comunica che, nell’ambito delle attività organizzate dalla nostra scuola per celebrare la Giornata della memoria, che ricorre ogni anno il 27 gennaio, giovedì 30 gennaio 2025 le classi in indirizzo incontreranno, nell’Auditorium del Liceo scientifico Guido Lorenzetti, autore del libro “Siciliani testimoni di libertà”. Dodici storie di deportati nei lager nazisti.
Gli alunni del Liceo scientifico, alle ore 8.20, dopo che i docenti avranno annotato le presenze in classe, si recheranno in Auditorium accompagnati dai docenti dell’ora, che vigileranno secondo il loro orario di servizio. Alla fine dell’attività, alle ore 10.30, faranno una breve pausa per la ricreazione dopodiché rientreranno in classe.
Gli alunni del Liceo classico, alle ore 8.15 si recheranno autonomamente nei locali del liceo scientifico dove troveranno ad attenderli un docente per ogni classe. Alla fine dell’incontro, alle ore 10.30, rientreranno al liceo classico accompagnati dai docenti, come sotto indicato:
2B Scaglia, 2C Stellino Gaetano, 2D La Colla, 3B Bonanno V, 4A Evola, 4B Ferrarella e Faraci, 5A Di benedetto, 5B Bonanno D., 5C Neri.
Si allega autorizzazione che gli alunni del classico dovranno consegnare al docente accompagnatore, debitamente compilata e firmata dai genitori, entro martedì 28 gennaio.
Guido Lorenzetti è nato a Milano nel 1938. Si è laureato in Scienze politiche con tesi in Storia contemporanea. È figlio di Andrea Lorenzetti, vicesegretario del Partito Socialista clandestino durante la Resistenza, che fu arrestato per la sua attività antifascista nel marzo 1944 e deportato a Mauthausen, dove morì. Nel 2014 ha pubblicato con Mimesis i testi delle lettere del padre, uscite clandestinamente dal carcere di San Vittore e dal campo di Fossoli (Modena). Svolge attività di divulgazione nell’ambito di eventi culturali e presso le scuole. Il libro “Siciliani testimoni di libertà” riporta dodici biografie di siciliani deportati – e spesso uccisi – nei Lager nazisti che rappresentano in qualche modo la “punta dell’iceberg” della deportazione meridionale. Uomini e donne che vennero arrestati, interrogati, talvolta anche torturati e poi deportati quando già nelle loro città di origine si respirava l’aria nuova della libertà dopo l’arrivo degli eserciti alleati. Nelle vicende degli arresti ai danni di tanti nati nel Mezzogiorno d’Italia si può leggere la storia della emigrazione italiana, e anche della mobilitazione generale per la guerra. Uomini e donne andati al Nord – o anche all’estero – in cerca di lavoro, di una sistemazione migliore per sé e per la propria famiglia, ma anche talvolta per sottrarsi alla asfissiante persecuzione dei fascisti del loro paese. O soldati e ufficiali sorpresi nella parte della penisola non ancora liberata dagli avvenimenti seguiti all’armistizio, quando il re e i generali fuggirono ignominiosamente lasciando le Forze Armate senza ordini e senza un comando.
Rosalba La Bella
Docente